martedì 9 luglio 2019

DALLA PARTE DEL CIRCO - Prima parte

Nuove deleghe del Governo in arrivo: ai sequestri di animali ed all’incultura popolare


Deboli coi forti e forti coi deboli. In totale spregio ai rilievi forniti dalla scienza ufficiale, misconoscendo una tradizione plurisecolare di arte e cultura popolare universalmente riconosciuta e celebrata, il recente ed incredibile sostegno dei ministri Alberto Bonisoli e Sergio Costa alle interessate e menzognere campagne della L.A.V., ed associazioni ambientaliste.


di ALESSANDRO CANTARELLI

 

Seconda Parte

Terza e ultima parte



In queste ore (05/07/2019), la brutta notizia della tragica fine dell’addestratore Ettore Weber al Circo Marina Monti che si trova a Triggiano (Ba), aggredito dalle sue tigri mentre stava provando alcuni numeri prima dello spettacolo. Il Circo non è una finzione ad ologrammi o ad effetti speciali e purtroppo, come accade anche quando un allevatore viene assalito dal toro, ci può essere sempre qualcosa di imponderabile, di non calcolato, che va improvvisamente storto…(e per fortuna sono episodi rari). 
Di fronte a disgrazie come questa, almeno la pietà umana dovrebbe prevalere ed invece si è assistito ad una pioggia di insulti che sono piovuti sul web, del tipo “ti sta bene!”, dipingendo colui che pratica l’antica arte domitoria come un criminale. Un’ulteriore riprova che questi sedicenti animalisti, a parere di chi scrive (e non è la prima volta che questo cretinismo da web, si manifesta con queste forme di violenza verbale), costituiscono l’autentica feccia della nostra società: loro che non hanno mai avuto nulla da ridire sulle migliaia (sic!) di aggressioni dovute agli animali da compagnia, che puntualmente avvengono tutti gli anni tra le mura domestiche, oppure nei luoghi pubblici. Aggressioni con alcune di queste con tragico epilogo, anche a carico di minori.
Proprio a Bedonia (Pr) a fine giugno 2019, il proprietario di un pitbull ha perso parte del braccio, a seguito di un’improvvisa aggressione da parte del suo animale. Ai familiari di Ettore Weber quindi, un particolare pensiero in ricordo di chi intende il lavoro dell’addestratore e del Circo come un’arte da trasmettere che non deve finire mai. Ed alla Sua memoria, a colui che è caduto sul lavoro, viene dedicato questo contributo.

13/07/2019. Riguardo la tragica notizia che ha riguardato lo stimato ammaestratore Ettore Weber è doveroso portare all’attenzione del lettore l’esatta dinamica dell’accaduto, attraverso il comunicato del Siac Europa riportato all’interno dell’articolo: “Tragedia al circo e commenti fuori luogo” di Davide Vedovelli sul sito Circus fans Italia (riportato in calce), notizia ripresa anche da alcune agenzie.
Senza nulla togliere alla gravità dell’episodio, emerge un quadro ben diverso da quello delineato dalle notizie riportate in prima battuta, che avevano dato Weber azzannato dalle sue tigri inferocite.
Nulla di tutto questo! Nè prima, né dopo l’accaduto, ma dovendosi basare sulle prime notizie disponibili, anche nella soprastante epigrafe si è invero scritto di avvenuta aggressione.
E’ accaduto invece e purtroppo, che fatalmente uno sgabello spostato dal suo posto per provare un numero diverso, avvicinava troppo e inconsapevolmente Ettore (di spalle) alla tigre, che con una zampata netta, come per gioco ma purtroppo l’unghia di una tigre non è quella di un gatto, all’altezza del collo gli troncava la vita. Stava provando nuovi numeri in una nuova gabbia, perché era prossima l’inaugurazione un’attività didattica per adulti e bambini, di Sua iniziativa: spiegare loro il mestiere dell’addestratore e quindi cosa è veramente il Circo.
Anche questo aspetto, testimonia la levatura del personaggio e gli rende onore. E consegnano al macero la strumentalità e la volgarità animaliste, che addirittura non si erano fermate nemmeno davanti alla disgrazia umana, insultando la vittima ed il mondo del Circo.
Purtroppo l’11 luglio la notizia di un incidente con esito mortale presso un maneggio in prov. di Padova, con il cavallo imbizzarrito che purtroppo non riesce ad evitare nella concitazione il proprietario, caduto a terra mentre lo stava cavalcando. In quest’ultimo caso non si era al circo; questo per dire che con gli animali alle volte (anche se raramente), un niente, una piccola distrazione, possono condurre a situazioni imponderabili, ovunque essi si trovino. Questo non giustifica però alcun tipo di strumentalizzazione o menzogna, per potere infierire meglio contro qualcuno o un obiettivo ben definito, come il Circo.

Anche in quest’ultimo caso, il pensiero ai familiari della vittima.




W il Circo e con gli animali!
L’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con gli animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente”. Estratto dallo Statuto della Lega Anti Vivisezione.
Sono capace di utilizzare degli studi scientifici in modo da costruire un caso persuasivo per campagne efficaci, raccolte fondi e lobbismo. Il mio lavoro è stato utile in campagne all’interno del Regno Unito e dell’Unione Europea e presso le maggiori aziende e compagnie per ottenere importanti risultati politici.” (dal profilo Linkedin di Heather Pickett, coautrice con il Prof. Stephen Harris del report citato nel testo, puntualmente brandito dalle associazioni animaliste come studio di “alto profilo scientifico”).

Il sonno della ragione genera mostri”. E’ la celebre incisione di Francisco Goya (1797).
     

(Circo Darix Togni. In primo piano la giraffa maschio Giordan in compagnia del pony Pedro (ripreso parzialmente, in basso). L’ennesima riprova che al Circo gli animali sono ben accuditi e stanno bene, inoltre sono iper-controllati  ed i gestori degli animali, devono sottostare alle linee guida CITIES ed ai regolamenti ASL sul benessere animale (sullo sfondo, si noti il carrozzone termico che garantisce a Giordan una temperatura mai < 15°C in inverno). Le medesime condizioni, sulla base delle esperienze che verranno riportate, sembra invece che non siano sempre state parimenti garantite nei Centri di Recupero Animali Selvatici-Esotici,  gestiti  dalle stesse associazioni animaliste/ambientaliste (alcuni di questi Centri sono di loro proprietà), che frequentemente sporgono denuncia per presunto maltrattamento degli animali nei circhi (con molta visibilità mediatica). Divenendo con questo modo di agire l’incubo delle imprese dello spettacolo viaggiante. Sembra infatti che convenga loro sporgere denuncia, perché alla fine gli animali sequestrati ai circhi, sulla base  dell’art. 19 quater della legge 189 del 20/07/2004 (all'art. 8), stabilisce testualmente che “gli animali oggetto di provvedimenti di sequestro o di confisca sono affidati ad associazioni o enti che ne facciano richiesta individuati con decreto del Ministro della salute, adottato di concerto con il Ministro dell'interno". Ma ci si chiede a questo punto: gli articoli 13 e 14 della nostra Carta non valgono più? Un vero e proprio calvario quotidiano quello al quale sono sottoposti i circhi in Italia, conseguente a veri e propri soprusi perpetrati in nome dell’ideologia animalista; si aggiungano anche  le amministrazioni comunali compiacenti, che ostacolano il Circo aggirando la legge n. 337 del 1968 attraverso pretesti vari. Ma in questo, aggirano anche l’art. 1 della Carta, ossia il diritto al lavoro. Foto Cantarelli).

NOTA INTRODUTTIVA 


Nell’accingermi a scrivere dello stato del Circo in Italia, argomento per il quale me ne ero già occupato in precedenza su queste pagine (essendo una tematica solo apparentemente distante dalle problematiche afferenti le scienze agrarie in senso stretto, oppure se si preferisce, valutata da un’angolazione diversa), a sentire certe storie narrate dai diretti interessati, che hanno a che fare con la prepotenza di una minoranza di cittadini che diventano una vera e propria lobby (storie riportate più avanti), fanno venire molta rabbia.
Soprattutto vorrei continuare ad andare al Circo quando me ne capita l’occasione, senza per questo essere importunato con fischi e striscioni, da individui facinorosi (spesso donne), che antistanti l’ingresso allo chapiteu distribuiscono volantini dal contenuto offensivo, innanzitutto nei riguardi dell’impresa circense verso la quale protestano, ma anche (più o meno velatamente), al pubblico che sta per entrare sotto il tendone, che si vede tacitamente accusato di accondiscendenza verso il maltrattamento animale.
Nessuno è mai entrato (ed uscito) da un Circo ubriaco o impasticcato: perché questi individui non vanno invece davanti a certi locali notturni? Nessun sabato sera si è trasformato in strage, al ritorno dallo spettacolo di un Circo!
Oppure perché non vanno a protestare presso qualche tifoseria allo Stadio, magari quelle scortate dalle Forze dell’Ordine! Emerge così che una delle caratteristiche di queste forme di militanza sia la vigliaccheria, foriera di un estremismo illogico, in diversi casi anche teppistico e violento sfociato anche in episodi criminali (cfr. Cantarelli, 2018).
Un'altra caratteristica, per dirla invece con Buccioni dell’Ente Nazionale Circhi, è il ribaltamento dei più elementari criteri di buonsenso nel rapportarsi agli animali, anche quelli da compagnia. Un rapporto che tende a fondarsi sempre più sull’emotività, riducendo sempre più le differenze tra uomini ed animali (cfr. Ipocrisia animalista in Buccioni, 2013).
Le cronache però attestano in migliaia le persone che vengono azzannate ogni anno da cani di “famiglia” e tra queste, purtroppo molte perdono la vita.
Ma su questi fatti le varie sigle animaliste hanno sempre avuto ben poco da dire ed anzi, hanno fatto esplodere il fenomeno degli animali da compagnia senza preoccuparsi di fare crescere, di pari passo, un’educazione seria di gestione responsabile.
Il Circo veicola invece un insegnamento, un messaggio ben diverso in riferimento a quello che deve essere il corretto rapporto uomo-animale: è forse rimasto uno scomodo testimone?
Oggi i Circhi, domani (ma diversi episodi indicano che il percorso è già iniziato), gli allevamenti zootecnici.
Si cercherà quindi di analizzare nelle righe che seguono il perché di tanta acrimonia, l’interesse che ci può essere ad alimentarla e su quali fondamenta scientifiche poggia il credo animal-ambientalista, in tema di etologia degli animali del Circo. Non è infine nemmeno esclusa nell’odio verso i Circhi, una componente paranoica.
Si cercherà di esordire però, con lo spiegare cosa è stato e cosa rappresenta il Circo, che per richiamarsi al titolo del famoso film di Hollywood girato al Ringling, rimane pur sempre “ il più grande spettacolo del mondo”!
Se da un lato infatti l’etologia animale è una scienza alla quale anche l’attività zootecnica di allevamento, dovrà sempre più confrontarsi, sempre attuale anche i questo contesto è la riflessione dell’agronomo Antonio Pascale. In un suo bel libro¹, egli faceva una amara riflessione riguardante la “separazione dei saperi”, dove a suo dire né i letterati puri né i tecnici sarebbero più “quelli di una volta”, in quanto il linguaggio degli uni risulterebbe sempre più spesso distante da quello degli altri.
Egli infatti riportava la vicenda di un confronto tra le due categorie, avuto luogo alcuni anni fa a partire da un articolo su La Repubblica, riguardante la superiore bontà (ovviamente perduta per il giornalista) del pomodoro “di una volta”. Ne era quindi seguito un dibattito, dove da una parte stava il giornalista-letterato puro, che utilizzava disinvoltamente la retorica letteraria caratterizzata da un uso abbondante di aggettivi e superlativi, di parallelismi tra il colore dell’epicarpo del pomodoro “e quel rosso flaccido e denso che Chardin usava per le sue nature morte”, quindi alle frasi ad effetto del tipo: “(…)cotti al sole, meravigliosamente spaccati, con quella polpa che ti irrorava il cervello”, senza porsi però la minima domanda sulla sensatezza di quello che andava scrivendo. Dall’altro la risposta ineccepibile sul piano scientifico di alcuni tecnici, che con dati aridi ma altrettanto precisi, cercavano di spiegare al giornalista che le cose non stavano proprio nel modo in cui pensava o descriveva.
Tutto questo, secondo Pascale era il segno evidente di quella “separazione dei saperi”, che porta inevitabilmente al non intendersi più (e non rappresenta un bel traguardo). Pertanto egli concludeva, che forse né i letterati puri né i tecnici erano più quelli di una volta.
Si cercherà allora di raccogliere questa osservazione, chiarendo da subito che non si può parlare del mondo del Circo senza esserne appassionati o, se si preferisce, affascinati.
Preciso a questo punto, di non avere mai trovato nelle accuse formulate dal mondo animal-ambientalista nei riguardi di quello circense, una benché minima conferma delle stesse. Ovvio, come in tutti i settori se ci sono delle situazioni particolari, la legge deve giustamente poter intervenire (i primi a trarne vantaggio, sarebbero proprio la maggioranza dei circensi che fanno bene il proprio mestiere); altra cosa è invece generalizzare su un intero settore.
Conservo gelosamente un testo fin da quando ero ragazzo, scritto da un’indiscussa autorità in materia e che proprio per questo motivo, dovrebbe essere il riferimento per chiunque intendesse discettare sul benessere animale, circhi compresi: parlo di Michel Klein ne “Le bestie che mi hanno fatto uomo”² (certe posizioni a favore del Circo tradizionale, non gli avevano impedito di diventare vicepresidente della associazione per la protezione degli animali francese). Era stato il primo veterinario ad operare animali esotici sotto la cappa sterile, inoltre gran parte della sua attività professionale come dice egli stesso nella sua autobiografia, si era svolta a contatto con gli animali dei circhi francesi, in particolare quello di Jean Richard.
E’ notizia recente purtroppo, la scomparsa del grande regista Franco Zeffirelli. Si associa in questo contesto, il ricordo del grande Maestro con quello del reggiano Danilo Donati, il costumista di due Suoi capolavori: La bisbetica domata (1967) e Romeo e Giulietta (1968).
Il Donati a sua volta, fu anche il realizzatore dei magnifici e sgargianti costumi da parata, per quel grande spettacolo Kolossal che fu il Circo “Delle Mille e una Notte” dei fratelli Orfei, ideato a sua volta da Federico Fellini con la regia di Gino Landi. Siamo nella prima metà degli anni settanta e l’impresa circense italiana a quel tempo varcava la cortina di ferro proseguendo di città in città, per spingersi a portare lo spettacolo fino allo Scià di Persia. In tempi più recenti, un Circo italiano ha portato la felicità ai bambini ed alle famiglie, in una Sarajevo da poco uscita dalla guerra (riferimenti al filmato in bibliografia).
Fornendo così anche in Nazioni a noi lontane, la migliore ambasciata dell’Italia³, perché il Circo non fa politica (questa caratteristica forse spiega, in parte, il disinteresse di gran parte del mondo politico nei Suoi riguardi), ma attraverso il linguaggio universale dell’arte lavora con tutti i popoli. Apportando serenità e bellezza, per usare le parole di Papa Francesco che al pari di tutti i Suoi predecessori, hanno sempre avuto in grande considerazione il mondo e l’arte del Circo.

(Fermo immagini tratte dal docufilm sulla “Bellezza del Circo” girato al Circo Darix Togni, con Andreina Togni narratrice e tra i protagonisti4. Il Circo è uno spettacolo antichissimo, adatto a tutte le età ed alla portata di tutti. E’ la forma di spettacolo più antica, in quanto da Esso sono derivate tutte le altre tipologie di rappresentazione artistica. Successivamente le stesse hanno trovato nei Teatri il luogo dove potere essere rappresentate; invece il Circo è rimasto col proprio tendone…,da portare di città in città, di paese in paese. Ma è proprio questo particolare, con gli eclettici artisti e i più svariati personaggi, il parco zoologico annesso, assieme agli originali e sgargianti caravan (ogni Circo ha i suoi colori e le sue scritte), a determinarne l’ intramontabile fascino. E’ la stessa Andreina a spiegare che i circensi dedicano la loro vita agli animali, che con essi hanno creato un legame che non si potrà mai spezzare. E gli animali non si possono licenziare. Foto Cantarelli).



Gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, sono stati fatalmente il periodo di un’inedita “alleanza” all’interno dello stesso mondo artistico, dello spettacolo e della Tv, con “contaminazioni” che hanno permesso a tutti gli attori di crescere, artisticamente parlando. In quel vivace clima culturale, almeno in confronto all’oggi (dove comunque le cronache nere dovute ai nascenti terrorismi, purtroppo non mancavano ed anzi aumentavano), forse era lo stesso Paese ad affrontare meglio le difficoltà; comunque alla fine cresceva nel suo complesso ben di più di adesso ed aveva meno paura del futuro. A testimonianza che investendo nella cultura e nell’arte, si creano le condizioni per vivere meglio: ben difficilmente succede il contrario!
Quel clima è ormai solo un ricordo, e il mondo del Circo è lasciato più solo ad affrontare tutte le difficoltà che questo genere di impresa comporta. Ma è anche specchio di un Paese che decresce (anche culturalmente), quand’anche condizionato da crescenti integralismi, assurde fobie e paure irrazionali.
Si trovano così attori del cinema e della televisione, star canore o musicali, che si dichiarano apertamente no-vax o contro i ritrovati della medicina ufficiale (Adriano Celentano e Red Ronnie tra i nomi più eclatanti), ma non mancano ovviamente i vegani⁵, anche se non si capisce bene sulla base di quale fondamento scientifico ed ecologico. Arroganti e sempre in vena di esternazioni, se la prendono con la scienza a proposito dell’annosa questione della Xylella fastidiosa (questo sito ha ospitato autorevoli interventi sull’argomento e lo stesso gruppo SETA, si è prodigato negli sforzi di portare il giusto dibattito a livello parlamentare, al fine di ristabilire la verità sulla questione).
A questi signori dello spettacolo, che non si pongono nemmeno il problema delle conseguenze delle loro esternazioni in quanto personaggi pubblici, si addice perfettamente la definizione di “somaro ragliante” del prof. Roberto Burioni: “un essere umano tanto babbeo da ritenersi tanto intelligente da riuscire a sapere o capire le cose senza averle studiate” (cfr. La congiura dei somari).
In un siffatto clima culturale si diceva e per rimanere nell’argomento richiamato nel titolo, la RAI censura i numeri con gli animali dell’ultima programmazione televisiva natalizia, all’interno del Festival Internazionale del Circo a Montecarlo...
E così dalle censure con calze di lana alle lunghe gambe delle gemelle Kessler (anni ’60), si è passati alle censure al Circo dell’era odierna, ma francamente di fronte a tanta pochezza, si rimpiange -e di molto-, la Rai di Ettore Bernabei che in coproduzione con Federico Fellini ha permesso di realizzare uno dei suoi capolavori: I Clowns (1970).

(Immagine tratta dal film I Clowns, capolavoro di Fellini. Pellicola recentemente restaurata dalla Cineteca di Bologna e Compagnia Cinematografica Leone, in occasione del centenario della nascita (a gennaio 2020), del grande regista romagnolo. E’ stato ripresentato al Festival del Cinema Ritrovato di Bologna.
La pellicola è raccontata dallo stesso Fellini che intraprende un lungo viaggio, nei suoi ricordi al tempo in cui era un bimbo che amava il Circo. Il Circo tradizionale equestre però, quello con tanti animali, esotici e non, come i cavalli. Non a caso, questa pellicola è stata girata sotto lo chapiteu dei f.lli Orfei –allora a tre piste-, e lo stesso Fellini ne era amico e frequentava assiduamente le famiglie circensi, in primo luogo quelle degli Orfei e dei Togni. Chissà cosa penserebbe oggi degli animalisti, che con accuse pregiudizievoli e ignoranti offendono il Suo amato mondo, quindi insieme la memoria di un grande Regista e della Sua terra).



Difficilmente dagli attuali rappresentanti odierni del mondo dello spettacolo e della Tv, si diceva (naturalmente si spera sempre in una qualche eccezione), ci si potrà attendere una parola a difesa dell’antica e nobile arte circense!
Emblematico al riguardo l’illuminante pensiero del capocomico e referente di indirizzo (culturale) del M5S, che nel suo blog liquida in un breve scritto il suo personale modello di circo: quello ad ologrammi della compagnia Roncalli (immagini in sostituzione degli animali veri). Ma il circo ad ologrammi sta a quello equestre, come un bel panorama montano o un bel tramonto al mare stanno alle immagini patinate di una bella rivista: si guardano entrambe ma non sono propriamente la stessa cosa, non trasmettono le stesse sensazioni!
Si è di fronte allo stesso personaggio dei tanti monologhi anti o.g.m. (come riporta lo stesso Pascale), tipo l’allarme sull’arrivo della “fragola-pesce” o del “merluzzo-pomodoro” (cfr. Bressanini, Defez; ma anche altri interventi ospitati su queste stesse pagine), per intendersi. A quanto questi allarmi terroristici sono poi effettivamente corrisposti al vero?
Chissà a chiedergli della più recente tecnica del genome editing, che show sarebbe mai in grado di realizzare!
Come “copione”, sarebbe innanzitutto da consigliargli l’attento esame dell’articolo di Anna Meldolesi su Le Scienze di Luglio 2019, dedicato alle “biotecnologie per il Made in Italy”: per una volta magari, potrebbe anche imbroccarla giusta.
Lungi dal commentare quindi (financo a richiedere, per carità di Patria), l’origine di certi dati presentati che appaiono francamente inverosimili, è davvero singolare che un comico (n.b. non un clown che è ben altra cosa, si deve truccare e si rivolge in primis ai bambini), che non ha mai avuto l’opportunità di provare davvero cosa significhi cambiare piazza ogni 4-5 giorni, smontare e rimontare un tendone anche sotto la pioggia o nel fango, avere la responsabilità di dare da mangiare anche fino a trecento persone in un grande complesso e a tutti gli animali al seguito, si esprima in maniera così sprezzante sul Circo tradizionale. Bel modo di solidarizzare tra colleghi!
In realtà, offende anche l’intelligenza della maggioranza delle persone, che al Circo sono sempre andate (e tornate), senza problemi.
Si guardino, anzi si gustino, i filmati sul Circo tradizionale suggeriti in bibliografia, in luogo degli ologrammi del Roncalli, quindi al lettore la formulazione del giudizio.
Non ha senso parlare quindi di “circo contemporaneo”, come si fa da qualche tempo, secondo quell’ infelice neologismo creato apposta da certi politici o funzionari addetti alla Cultura nelle Pubbliche amministrazioni, su dettato animalista, che vorrebbero fare credere che quello tradizionale appartiene al passato: un esempio classico di comunicazione menzognera.
I direttori di Circhi sono infatti sempre andati a gara tra di loro, per assicurarsi l’artista o la troupe migliori scovandoli per i cinque Continenti, rinnovare le scene con le trovate più originali. E’ un lavoro che richiede passione, studio, il sapere stare in mezzo al mondo dello Spettacolo per apprendere; solo così si riesce ad incontrare e soddisfare i gusti del pubblico, che da secoli ha dimostrato di amare il Circo con gli animali, checché ne dicano quelli della L.A.V. & affini.
Sempre dal blog di Grillo: “Animali assiepati in minuscole gabbie: tigri, leoni, elefanti, orsi legati con delle catene. Gli animali nei circhi vivono rinchiusi tutta la vita in condizioni pessime, incompatibili, addestrati per compiere movimenti innaturali”⁶.
Sono solo slogan ad effetto, perché nel seguito si dimostrerà che le evocate “condizioni pessime, incompatibili”, così come i “movimenti innaturali” degli animali al circo, sono solo frutto di autosuggestioni, spesso interessate.
Nel predisporsi quindi ad affrontare l’argomento richiamato nel titolo, preme innanzitutto richiamare l’attenzione dei lettori sul fatto che in Italia vige tutt’ora (almeno formalmente), una Costituzione della Repubblica che all’art. 1, stabilisce che la stessa “è fondata sul lavoro”. Quindi (art. 9), che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio ed il patrimonio storico e artistico della nazione”.
Non a caso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della recente visita al CERN di Ginevra, in un passaggio si è soffermato “sull’ epoca (la nostra, n.d.r.), in cui emergono sconsiderati scetticismi, quando non inaccettabili opposizioni, ai risultati offerti dal metodo scientifico”. Note stranamente (e colpevolmente), non riportate nelle cronache dei tre principali quotidiani nazionali, almeno il giorno successivo⁷.
Si entra quindi nell’argomento principale, commentando le cronache di alcune agenzie, che riportavano la notizia che era stato presentato al Senato, il 29 maggio, il “disegno di legge delega per il riordino della materia dello spettacolo e per la modifica del codice dei beni culturali e paesaggio”. Per i circhi, questo significa la definitiva eliminazione degli animali negli spettacoli⁸, ma anche da fiere, mostre e qualsiasi altra forma di intrattenimento che preveda la collaborazione degli animali⁹.
La nuova legge voluta in primo luogo dal ministro dei Beni Culturali Bonisoli affiancato in questo dal ministro all’Ambiente Costa ricalcherà in buona parte, proseguivano le agenzie, il Codice dello spettacolo approvato il 22/11/2017 (legge n.175, licenziata dall’allora min. Dario Franceschini) e, per il quale erano scaduti il 27 dicembre scorso i termini per i decreti attuativi.
Decreti attuativi che se approvati per tempo va doverosamente ricordato, avrebbero portato ad eliminare definitivamente gli animali dai circhi, per il tramite del loro affido a dei Centri di Recupero per gli Animali Esotici (CRAE): alcuni di essi guarda proprio il caso, di proprietà o gestiti direttamente dalle associazioni animal-ambientaliste (LAV e WWF in primo luogo).
Le stesse ONLUS che da anni conducono una vera e propria campagna anti-circhi con gli animali, senza esclusione di colpi, che in diversi casi ha portato al sequestro degli animali dai legittimi proprietari. Cercando così di creare un clima sociale avverso all’antica arte circense, attraverso il potere esercitato sui media: potere che gli deriva dall’essere, quella degli animalisti, la più potente lobby italiana¹º.
ONLUS si diceva (come le stesse L.A.V., WWF Italia –che è anche ONG-, Greenpeace, LIPU, Enpa, solo per citare le sigle più note, che a vari livelli istituzionali hanno ripetutamente manifestato la loro contrarietà agli animali nei circhi), che grazie al regime fiscale fortemente agevolato riescono così facilmente ad accrescere di anno in anno i loro bilanci¹¹ (cfr. anche il documento scaricabile “Gli animali sequestrati dai circhi moriranno?”, nel capitolo: “bilanci milionari e leggi ad hoc”).
A differenza del Circo che paga tutte le tasse dovute e l’INPS, che spesso si sobbarca le spese di ripristino delle aree dove si stabilisce (falciature, potature, ecc…), mentre i cosidetti contributi F.U.S. (oggetto di un forte battage animalista), non sono nemmeno destinati a tutti i circhi, servendo comunque a coprire le spese ordinarie in minima parte.
La cosa folle del suddetto Codice dello spettacolo, è che questi “santuari” per gli animali (una infelice espressione per meglio definire i CRASE, altrimenti detti anche “bioparchi”), nell’ipotesi –tutt’altro che infondata!-, si fossero rivelati insufficienti allo scopo (in Italia mancano centri adeguati ad accogliere gli oltre 2.000 animali dei circhi e le esperienze avutesi, vedi Monte Adone e Semproniano, hanno condotto in alcuni casi alla morte degli animali sequestrati), sarebbe allora stata prevista la soluzione finale: soppressione degli animali per eutanasia.
Una vera e propria ingiustizia, una vera e propria barbarie che non deve passare nell’indifferenza generale!!
Quest’ultimo aspetto, invero poco conosciuto dall’opinione pubblica (ma per chi nutrisse dubbi al riguardo, si rimanda a pag. 70 del documento stilato dall’Eurogroup for Animals, sottoscritto tra l’altro dalla Federazione Europea dei Veterinari (FVE) e dalla nostra Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari (FNOVI), distribuito ai nostri parlamentari nel corso di un apposito workshop (riportato oltre), risulta rivelatore dell’approccio malato e crudele dell’ideologia animalista.


Continua...


Bibliografia consultata:

(per una corretta interpretazione degli avvenimenti e dell’argomento oggetto del presente scritto, si avvisa il lettore di prestare attenzione anche ai rimandi bibliografici, presenti all’interno dei singoli articoli indicati).
Si ringraziano per le foto agli animali ed il confronto sul mondo del Circo, Amanda ed Andreina Togni, Genni Martino. Artiste circensi al Circo Darix Togni.



Sulla vicenda che ha riguardato l’addestratore Ettore Weber
Vedovelli D. Tragedia al circo e commenti fuori luogo. Circusfans, 12/07/2019. Su: http://www.circusfans.net/news/?view=17282

Fazio G. Vi racconto cosa è davvero successo quella sera nella gabbia delle tigri. Agi cronaca, 12/07/2019. Su:https://www.agi.it/cronaca/tigri_domatore_circo_morto-5824985/news/2019-07-12/

Gottarelli M. E. Domatore mangiato dalle tigri? Vi racconto cosa è successo davvero quella sera nella gabbia del circo. The post internazionale, 13/07/2019. Su: https://www.tpi.it/2019/07/13/domatore-tigri-verita-morte-circo-orfei/

Sulla vicenda del cavallo che colpisce il suo padrone

Pisani B. Tragedia al maneggio, ucciso da un calcio del cavallo che stava ferrando. Padova oggi, 11/07/2019. Su: http://www.padovaoggi.it/cronaca/morto-maneggio-scuderia-cavallo-boara-pisani-11-luglio-2019.html?fbclid=IwAR2y2XSAQu78BSeyXSzK2qZ-ngJhYAaJavxSpRaEo6p9VPBFLo4T-lgjjzc

Sull’ipocrisia animalista

Buccioni A. Verità spietata e inesorabile sull’ipocrisia animalista. Circo.it, 17/09/2013. Disponibile su: http://www.circo.it/verita-spietata-e-inesorabile-sullipocrisia-animalista/

¹Pascale A. Scienza e sentimento. Giulio Einaudi ed., Torino, 2008. Sulle sparate di Beppe Grillo relative al pomodoro-merluzzo ed alla fragola-pesce o.g.m.)


Si vedano anche: 
Bressanini D. Pane e Bugie. I pregiudizi, gli interessi, i miti e le paure. Chiarelettere, Milano, 2015 (VIIa ed.); 

Defez R. Il caso ogm. Il dibattito sugli organismi geneticamente modificati. Carocci editore, Roma, 2014. 

²Klein Michel. Le bestie che mi hanno fatto uomo. (trad. di M. Piazza). Sonzogno, Milano, 1977. 

³Video dello spettacolo de “Il Circo delle Mille e una Notte” di Liana, Nando e Rinaldo Orfei eccezionalmente riproposto per i lettori. Filmato realizzato per la tv francese dall’impresario Jean Richard (Cirque du Monde, 1975).

Era l’epoca in cui i circhi di prima categoria raggiungevano -come in questo caso-, dimensioni kolossal. Si spostavano da una città all’altra anche utilizzando treni speciali. Il loro arrivo nelle città in cui facevano tappa, era sempre salutato con un misto di gioia e stupore. Uno spaccato di un’altra epoca, ma anche di un altro Paese. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=mOTEQMUa-zg

La trapezista che si vede nel precedente filmato, è Ketty Jarz della leggendaria Troupe Jarz. Casale M. I voli memorabili di Ketty Jarz. Circo.it, 26/03/2013. Su: http://www.circo.it/i-voli-memorabili-di-ketty-jarz/

Per celebrare l’arte circense si consigliano anche i seguenti video, il primo con il Circo Americano dei f.lli Togni nella Spagna di Franco (fine anni ’60), il secondo realizzato in anni più recenti, del Circo Embell Riva nella Sarajevo con ancora le ferite della guerra (e menomale che c’è il circo!): Circo Americano-Madrid, 1968 (pubbl. 06/12/2015). Su: https://www.youtube.com/watch?v=y63hwsR-i40

BOSNIA: SARAJEVO: THE CIRCUS COMES TO TOWN (prima e seconda parte), pubbl. 21/07/2015. Su: https://www.youtube.com/watch?v=i8XzHzkTXnQ ; https://www.youtube.com/watch?v=VqnH5yPJiVo
 
⁴Circo Darix Togni. Intervista Andreina Togni: La Bellezza del Circo (pubbl. 18/06/2019). Filmato disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=V9PHS6rRmaI
 
⁵Burioni R. Il vaccino non è un’opinione. Le vaccinazioni spiegate a chi proprio non le vuole capire. Mondadori, Milano, 2018. Dello stesso autore: Balle mortali. Meglio vivere con la scienza che morire coi ciarlatani. Rizzoli, Milano 2018; La congiura dei somari. Perché la scienza non può essere democratica Rizzoli, Milano, 2018 (seconda ed.). 

http://www.beppegrillo.it/il-primo-circo-al-mondo-con-ologrammi-di-animali/
 
http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/ricerca_istituzioni/2019/06/10/mattarella-inaccettabili-gli-scetticismi-al-metodo-scientifico-_3d24cfc3-94ea-4942-a431-aa94b4763873.html ; https://www.quirinale.it/elementi/30326
 
⁸Agcult.it. Senato, arriva la delega su Codice dello spettacolo e Codice dei beni culturali. 01/06/2019. Su: https://agcult.it/a/8493/2019-06-01/senato-arriva-la-delega-su-codice-dello-spettacolo-e-codice-dei-beni-culturali ; Circo.it Circhi senza animali. Cinema senza Veltroni & C. 24/05/2019. Su: http://www.circusfans.net/news/?view=17224
 
⁹Costa (M5S) intende vietare utilizzo animali in tutte le manifestazioni? Su: http://www.bighunter.it/Natura/ArchivioNews/tabid/220/newsid734/25898/Default.aspx

¹ºFilippi M. Ma quale petrolio? La lobby piu' potente e' quella animalista. E noi paghiamo! ...FederFauna.org, 13/04/2016. Disponibile su: http://www.federfauna.org/newss.php?id=9692 ; Della Sala V., Feltri S. Così le lobby tengono in pugno la politica. Il fatto quotidiano, 11/04/2016. Su: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2016/04/11/cosi-le-lobby-tengono-in-pugno-la-politica/2624741/ ; lo stesso articolo è disponibile anche su: https://ppiccini52.wordpress.com/2016/04/11/cosi-le-lobby-tengono-in-pugno-la-politica/

¹¹Del Vecchio G., Pitrelli S. Onlus che truffa. L’Espresso,15/10/2007. Disponibile su: http://espresso.repubblica.it/palazzo/2007/10/15/news/onlus-che-truffa-1.5563; LAV-Animalisti per Business. Sindacato Autonomo Addestratori Animali Esotici, 1aparte. Su: http://www.siaceuropa.eu/lav-animalisti-per-business-1--parte.html LAV-Animalisti per Business. Sindacato Autonomo Addestratori Animali Esotici, terza parte. Su: http://www.siaceuropa.eu/lav-animalisti-per-business-3--parte.html  





Alessandro Cantarelli
Laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Piacenza, con tesi in patologia vegetale. Dal febbraio 2005 lavora presso il Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca di Parma (STACP), della Regione Emilia Romagna (ex Servizio Provinciale), dapprima come collaboratore esterno, successivamente come dipendente. E’ stato dipendente presso la Confederazione Italiana Agricoltori di Parma. Ha svolto diverse collaborazioni, in veste di tecnico, per alcuni Enti, Associazioni e nel ruolo di docente per la formazione professionale agricola. Iscritto all’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali ed alla FIDAF parmensi.


1 commento:

  1. Alessandro Cantarelli11 luglio 2019 alle ore 18:36

    Episodio emblematico di tutto quello che è riportato in questa prima parte del presente intervento (che verrà maggiormente dettagliato nelle successive uscite), le proteste che a Cervia (Ra) stanno accompagnando l’arrivo previsto il 12 luglio di un noto Circo equestre. Neanche stesse arrivando in città una famiglia di confinati mafiosi.
    Se nemmeno il maltempo che ha purtroppo afflitto nelle ore precedenti la Riviera romagnola riesce a fermare la carovana del Circo, ci provano gli animalari.
    Addirittura diversi bar e negozi hanno deciso di schierarsi contro il Circo, si legge sul sito del “Club Amici del Circo”, esponendo sulle loro vetrine dei cartelli che mostrano un elefante dietro alle sbarre e che recitano "Nato libero, prigioniero a vita in un circo. Per fermare questa sofferenza, evita i circhi con animali". Posto che non è affatto vero che gli animali al circo stanno male (casomai l’esatto contrario, e non è eversivo sostenere questo, è già stato ampiamente dimostrato e basta ragionare ancora con la propria testa anziché farsi suggestionare), perché questi facinorosi non iniziano a liberarsi dei loro cani e gatti, magari rinchiusi in appartamento? Affidandoli naturalmente ai dei centri all’uopo istituiti! Non da loro però (conflitto di interessi).
    E le stalle? Ed allora liberiamo anche le vacche. Le porcilaie? Pure quelle ed aggiungiamo per completezza anche i pollai…
    Ma allora addio alla piadina con prosciutto e squaquerone…ed anche ai tortellini in brodo di cappone.
    Ma l’indice più evidente della stupidità e dell’ignoranza animalista, sono i cartelli (anche in dialetto romagnolo), appiccicati su quelli pubblicitari del Circo (il teppismo, emblema di questa “gente”), che testualmente riportano che “la tigre sta nella savana!” (per dire che al Circo è sacrificata). Ma si fa notare che nessuna tigre è mai stata trovata nella savana!!!
    L’amministrazione comunale (ad inizio mandato, tra l’altro) intanto che fa? Promette di cedere (al momento quasi in imbarazzo a non potere fare di più), al credo animalista. Dando per assunto che tutti i cittadini di Cervia la pensino esattamente come la L.A.V. o associazioni affini, ed il M5S.
    Ma la Romagna di Fellini, degli Orfei e degli Errani è sempre stata un’altra cosa.
    http://www.amicidelcirco.it/index.php/it/8-le-notizie/ultime-notizie/1435-animalisti-contro-l-arrivo-del-circo-cartelli-di-protesta-il-comune-presto-un-nuovo-regolamento
    Menomale che il sale anche se non è rosa come quello di Cervia marino sempre è, soprattutto l’importante che non venga mai a mancare “nella zucca” come dice il proverbio, ed ecco che invece a Diano Marina (Im) il primo week end di giugno l’intera cittadina della Rivuiera del ponente ligure ha ospitato la “notte bianca” dedicata interamente al Circo, assieme ai rappresentanti della famiglia Togni. Per fortuna, ben altri esercenti e ben altri amministratori rispetto ai precedenti…Dal sito ENC:
    http://www.circo.it/a-diano-marina-il-circo-trasforma-la-citta/
    Un “Peppone” come sindaco (dalla penna di Guareschi), una volta emblema di certi territori, sarà pure stato a suo modo personaggio caricaturale, ma senz’altro dotato di senso pratico e dell’interesse generale. Senza dubbio meglio di un qualsiasi sindaco “quaquaraqua’” anonimo (usando la definizione di Sciascia), che cede al primo animalaro che si presenta in ufficio.
    Quest’estate capitasse l’occasione di dovere scegliere dove andare al mare, si saprà a quale Riviera indirizzarsi…

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